MUSICA SELVAGGIA – ZONE INESPLORATE


Di palco in palco, tra un festival ed un concerto in un pub, in questi anni ho avuto la fortuna sia di ascoltare che di dividere il palco con molte band ed artisti.

Mi sono reso conto che spesso si tende ad essere nostalgici pensando ai grandi del passato e ciò però rischia di accecarci lo sguardo sul presente e non farci apprezzare i talenti che abbiamo davanti.

Ho iniziato ad aprire gli occhi quando alcune band di amici si sono sciolte dopo anni di duro lavoro... e ritirando in cd fuori dalla polvere per caso e riascoltandoli mi sono reso conto che erano dei capolavori e non avevo fatto nulla o poco per farli conoscere: anche io avevo contribuito allo scioglimento di quelle band perchè non avevo fatto nulla per impedire il contrario, soprattutto in un momento in cui sarebbe potuto potenzialmente essere in mio potere.

La mia immaturità ed inesperienza di giovincello mi aveva giocato un brutto scherzo...

Da allora mi sono riproposto di cambiare ottica e di fare promozione attiva per quanto in mio potere perchè una quercia non può pensare di fare un bosco da sola.



La longevità della musica dipende dalla longevità e dalla prosperità delle singole realtà – e con prosperità intendo la presenza di qualcuno pronto a credere e a scommettere su un progetto, seguendolo ed investendo risorse ed energie su di esso; cosa, oggi più che mai, non scontata: di fatti mentre sciacalli senza scrupoli vedono incrementare il loro numero di seguaci ed adepti (e quindi la loro popolarità) cavalcano l'onda degli eventi o peggio delle disgrazie altrui (semplicemente perchè gli algoritmi del web danno più visibilità a chi riceve più interazioni nelle pagine e nei post) nel medesimo istante ci sono aziende che chiudono non avendo sufficiente bacino di utenza semplicemente perchè non riescono a farsi conoscere vedendo soppiantata la loro pubblicità dal dibattito socio-politico di turno.

Ma vedete se vogliamo cambiare allora dobbiamo cavalcare gli eventi invece di subirli ed è solo fornendo dei modelli che rendano obsoleta la realtà che possiamo superarla.

Se lo streaming con una qualità audio spesso pietosa è riuscito a prendere piede è perchè non siamo riusciti a far capire la differenza tra “la musica fatta sul forno a legna e quella surgelata”; tra quella “del seno materno e quella in polvere” .

Per non dire del playback vera piaga iniziata a dilagare con l'avvento della televisione e che è stata capace di indirizzare le masse verso idoli e modelli che idoli non erano e che dal vivo non riuscivano a mettere tre note del piano di fila ( e vi garantisco che ne ho visti) ma che nell'ideale popolare comune erano grandi musicisti - «guarda quello prima suonava il piano, ora pure la batteria... quant'è bravo!» - ma che in realtà erano bravi solo a far finta di esserlo.

Mi vengono in mente i Feline [ https://www.youtube.com/watch?v=eFEiLrSY8uA] che a distanza di neanche due anni dal 1997 al 1999 sfornarono due album strepitosi che solo se fossero vissuti agli inizi dei '90 avrebbero avuto una fama spaventosa ma per malasorte si trovarono alla fine di un epoca dove dalla musica artigianale si passava a quella sintetica e quindi certa musica era destinata a divenire man mano di nicchia... cosa che a quanto ne sò gli fece perdere di poco un contratto con la Emi.

Agli inizi del 2000 in Italia si andavano affermando Giorgio Canali con i Rossofuoco, i Verdena, gli Afterhours, i Marlene Kuntz, i Timoria, Moltheni, i Vintage Violence, gli Shandon, i Lilith (quelli veri, di Todi, diffidate dalle imitazioni posticce)... i Meganoidi, per lo meno erano le band che ascoltavo all'epoca appena ventenne fresco fresco.

I Verdena li ascoltavo a tarda notte su VideoMusic (poi assorbita da Tmc2 ed a sua volta da Mtv) e poi ascoltai la prima volta “Luna” su Tv2000 (credo così si chiamasse se non ricordo male) una tv locale del lazio che per qualche scherzo del destino quella sera si riusciva a prendere anche in Umbria. Di li a poco andai al loro concerto all'ormai defunto Fellini di Terni, correva il 2 maggio 2004.

Giorgio Canali lo conobbi dal cd di RockSound, una rivista dell'epoca. I Timoria dal primo spot del loro album ancora su cassetta e vinile.

I Lilith li ascoltai dal vivo a Todi e me ne innamorai: il primo album “Fra le cose” fu un capolavoro ASSOLUTO... troppo bello.

L'ultimo il perfezionamento della perfezione. Tuttavia si sciolsero nel 2012.

I loro primi album sono difficili da trovare, su internet si trova qualcosina ma la qualità audio è un pò scadente e non rende onore alla loro bellezza.

Stesso dicasi per gli l'album “Spirito nomade” di Patrizio Tanzi che trasuda umanità da ogni nota.

La cartina è scaricabile pure in formato .pdf stampabile in HD (da A5 ad A0) >> http://www.musamaledetta.it/selvaggia.pdf



Di tempo ne è passato da allora e per fortuna dopo la deforestazione artistica operata dalle società di tutela del diritto e dalle varie major che imponevano fardelli anacronistici sulle spalle degli artisti già gravati dalla crisi del disco che ha visto chiudere fabbriche con decine di migliaia di dipendenti soppiantate dal web... Ora nuove foreste e un nuovo sottobosco musicale sta crescendo per ciò ho deciso di rendergli omaggio, di promuoverlo e farlo conoscere.

Ho messo tutto in questo stralcio di cartina dell' Umbria (che ovviamente conosco meglio abitandoci) proprio perchè quì in Umbria ci sono tante realtà che gli stessi umbri non conoscono ma che meritano di essere narrate e tramandate soprattutto perchè esse stesse rappresentano un'emancipazione ed una conquista non solo per gli artisti umbri ma anche per quei “forestieri” che hanno scelto l'Umbria come casa e che ci hanno regalato delle vere opere d'arte: questo il caso di due grandi come Fabio Zipa Ripanucci, marchigiano, cantante della Madonna di Mezzastrada che il 25.10.2019 vedrà la reunion al completo al Darsena (Trasimeno) e del cantautore pugliese Michele Maraglino che insieme ai Rust and Fury capitanati da Daniele Rotella (ora solista con il progetto Boda) ha composto “i miei coetanei” una delle canzoni più iconiche del nostro tempo che mi è capitato di sentire.

Abbiamo band che hanno raggiunto traguardi ragguardevoli come gli orvietani Hands of Time conosciuti anche come gli Hot o TheBandHot che nel 2015 hanno aperto l'unica data del tour modiale di Marylin Manson in Italia a Firenze e che in quanto a bravura e carisma non hanno proprio nulla da invidiargli. Poi ci sono i Melancholia che dopo aver vinto la finale italiana di Emergenza Festival nel 2018 sono volati in Germania al Taubertal Festival vincendo pure la finale mondiale.

Olden, Davide Sellari, cantautore perugino ormai espatriato, ma che ci sta degnamente rendendo onore e da quanto ne sò ora è in Spagna, uscito di recente con la bellissima canzone “non ti credo”.

Ma la gran parte delle band e degli artisti in cartina hanno si sono andate affermando da un pò di anni a questa parte ed hanno fatto davvero dei lavori degni di nota: se aprite la foto e cliccate sui nomi vi apre le pagine ufficiali.

Ovviamente ci sono big del calibro dei Gang, Rhumornero, Go!zilla, Ilenia Volpe ed Adriano Bonforti (fondatore di Patamu al quale sono profondamente grato per le battaglie intraprese in questi anni in favore in un ambiente musicale diverso ), che ho messo per contestualizzare il tutto e che non hanno bisogno di presentazione.


Ho creato una playlist per dare un assaggio a chi voglia conoscere; ho aggiunto anche qualche intruso che meritava di essere diffuso ed omaggiato.

Per il resto posso dire che c'è tanta bella roba e non mi resta che augurare buon ascolto.

https://www.youtube.com/playlist?list=PLWhqjsDWqDvETD9r6LU88memaUHXa3zMt